Domenica 10 novembre 2024 è in programma l’80° anniversario delle battaglie di Porta Lame a Piazza di Porta Lame a Bologna.
Programma:
Ore 11 Giardino “J KLEMLEN” via Azzo Gardino, via del Macello
Deposizione di fiori al Cippo che ricorda la base della 7° gap e omaggio a John Klemlen.
Ore 11,30 Piazza 7 novembre 1944
Deposizine di Corone e onori ai Caduti da parte di un reparto militare.
Intervengono Matteo Lepore, Sindaco di Bologna. Albertina Soliani Vice Presidente Nazionale ANPI e Presidente Casa Cervi.
Per l’amministrazione Comunale sarà presente la Vice Sindaca di Anzola con il Gonfalone e rappresentanti della Polizia Locale.
Accompagnamento a cura del corpo bandistico di Anzola dell’Emilia.
Dai primi di ottobre vari gruppi di gappisti e una parte dei partigiani operanti in provincia sono concentrati, in vista dell'insurrezione ritenuta imminente, nei sotterranei dell'Ospedale Maggiore distrutto dai bombardamenti aerei.
Qui si nascondono circa 230 uomini appartenenti alla 7a GAP, ai distaccamenti di Castenaso, Castel Maggiore e Anzola Emilia e a una squadra SAP.
Altri sono appostati in un caseggiato vicino, di cui fa parte un vecchio lavatoio, e in uno stabile di vicolo del Macello: sono 75 partigiani della 62a e 66a Brigata Garibaldi e del distaccamento di Medicina.
Sono dotati di mitra, mitragliatrici pesanti e leggere e un gran numero di munizioni, frutto dell'assalto a un treno militare. Possiedono anche alcune automobili e un camion, nascosti sotto l'ex ospedale.
All'alba del 7 novembre i tedeschi scoprono casualmente la base di via del Macello e iniziano una dura battaglia con l'ausilio di cannoni e di un carro armato Tiger, richiamato dal vicino fronte (Il 14° Corpo d'armata corazzato tedesco è di stanza nella zona di Sala Bolognese).
Accanto a loro sono impiegati come incursori gli agenti del Reparto d'assalto della polizia (RAP). Si spara da tutti gli edifici compresi nell'area tra il macello, il dopolavoro della Manifattura Tabacchi, le scuole Fioravanti, il panificio comunale.
Una parte dei partigiani riesce a superare l'accerchiamento, scappando attraverso il canale Navile con l'aiuto di fumogeni, e si allontana verso altre basi del quartiere Bolognina, portando con sé anche i feriti.
Alle 18,45 entrano in azione a sorpresa i combattenti in attesa tra le rovine dell'ospedale Maggiore, aprendo la seconda fase della battaglia. I vari distaccamenti partigiani circondano le forze nemiche nei pressi del cassero di Porta Lame, infliggendo loro notevoli perdite.
Tra i partigiani si contano una quindicina di feriti e dodici morti: Oddone Baiesi, Oliano Bosi, Nello Casali, Enzo Cesari, Ercole Dalla Valle, Guido Guernelli, John Klemlen, Ettore Magli, Rodolfo Mori, Alfonso Ricchi, Alfonso Tosarelli e Antonio Zucchi.
Quella di porta Lame è ricordata come la più importante battaglia tra partigiani e nazifascisti all'interno di una città, in tutta la guerra.
Nei giorni seguenti alcuni scontri di minore ampiezza (Bolognina, via Lombardi, via De Marchi) vedranno protagonisti i partigiani di ritorno alle loro basi.
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