Martedì 29 Ottobre ricorre l’80° anniversario della Battaglia e dell’eccidio di Casteldebole.
PROGRAMMA
Ore 9,30 Ritrovo in via Caduti di Casteldebole n. 53/55
con deposizione corona al monumento. Corteo lungo via Caduti di Casteldebole, con deposizione corona alla lapide in memoria dei partigiani e dei civili caduti in combattimento e per rappresaglia per poi giungere al Cippo in via Brigata Bolero.
Interverranno: Elena Gaggioli Presidente del Quartiere Borgo Panigale – Reno, Anna del Mugnaio ANPI Nazionale, Simone Borsari Assessore Comune di Bologna. Evento con letture dei pensieri elaborati da studenti e studentesse delle classi terze della Scuola media 1C di Casteldebole.
Saranno presenti i rappresentanti dei Comuni, tra cui un amministratore del Comune di Anzola e ANPI locali.
Attaccata dai tedeschi nei primi giorni dell'ottobre 1944 a Rasiglio (Sasso Marconi), la 63a brigata Bolero Garibaldi subì durissime perdite. Gli invasori erano decisissimi a sloggiarla da una posizione strategica molto importante nelle immediate retrovie del fronte. Dopo essersi spostata in altra zona dell'Appennino, a metà mese la brigata ricevette l'ordine di convergere su Bologna per prendere parte a quella che si riteneva l'imminente insurrezione.
Il comandante Corrado Masetti "Bolero" e il vice Monaldo Calari "Enrico" decisero di recarsi a Bologna con il distaccamento del Comando del quale facevano parte una ventina di uomini. Lungo il tragitto, i partigiani si aprirono la strada combattendo, come a Ponte Rivabella (Monte San Pietro), dove distrussero un posto di blocco. Nella notte tra il 29 e il 30 ottobre il gruppo giunse sulla riva sinistra del Reno tra Tripoli (Casalecchio di Reno) e Casteldebole (Bologna), dove era pronta una barca per traghettare gli uomini sull'altra sponda. A causa della piena, il fiume non fu attraversato e i partigiani si nascosero nel capanno di una cava di ghiaia, per ripararsi dalla pioggia. La loro presenza fu notata da un delatore il quale informò i tedeschi.
Verso le ore 13 del 30 ottobre ingenti reparti di SS e paracadutisti tedeschi circondarono i partigiani i quali non si arresero e caddero combattendo, dopo avere resistito per oltre tre ore. I partigiani feriti furono torturati prima di essere finiti.
I caduti sono: Gino Adani, Monaldo Calari, Pasquale d'Errico, Renzo Fanti, Enrico Franceschini, Karaton e Grigori partigiani sovietici, Corrado Masetti, Arvedo Masetti, Aldo Murotti, Giuseppe Magagnoli, Mario Marchioni, Marino Migliori, Attilio Pedrini, Ubaldo Poli, Luigi Antonio Rondina, Volfango Seghi, Secondo Spisni, Franco Venturoli, Costantino Testoni. Si salvò Alessandro Ventura "Fra Diavolo" perché, abitando a Casteldebole, la sera tra il 29 e il 30 si era recato a salutare la madre. Intervenne nella battaglia uccidendo un ufficiale e ferendo due soldati. Poi dovette ritirarsi. Fu arrestato e fucilato dai fascisti alla vigilia della liberazione. [Nazario Sauro Onofri]
Monaldo Calari, "Enrico", da Luigi e Giuseppina Zanetti; nato il 20 novembre 1914 ad Anzola Emilia. Nel 1943 residente a Bologna. Calzolaio. Membro dell'organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva con sentenza del 30 giugno 1931 fu rinviato al Tribunale speciale che, il 26 settembre 1931, lo condannò a un anno di carcere. Militare dal 1935 al 1936, fu in Libia con il 93° reggimento fanteria.
Richiamato nel 1939, nel giugno 1940 partecipò ad azioni di guerra alla frontiera occidentale con il 35° reggimento fanteria della divisione Pistoia.
Dopo l’8 settembre 1943 organizzò i primi nuclei partigiani che, in seguito, formarono la 63a brigata Bolero Garibaldi. Catturato nel maggio 1944 a Bologna e rinchiuso in San Giovanni in Monte, fu liberato con altri prigionieri dagli uomini della 7a brigata GAP Garibaldi "Gianni" nel corso dell'azione gappista del 9 agosto 1944.
Ritornato al suo posto di lotta presso la 63a brigata Bolero sull'Appennino bolognese, divenne commissario politico di battaglione. Cadde in combattimento a Casteldebole il 30 ottobre 1944.
Gli è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare. Riconosciuto partigiano dal 1° ottobre 1943 al 30 ottobre 1944. Al suo nome venne intitolato un battaglione della 63a brigata Bolero Garibaldi. Dopo la liberazione gli sono state intitolate strade a Bologna, Zola Predosa, Anzola Emilia e Casalecchio di Reno. E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.
Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - Motivazione
Valoroso partigiano, dopo aver partecipato con indomito valore da semplice gregario a numerose azioni di guerra, assurgeva alla carica di commissario politico di battaglione. Arrestato e condannato a morte, liberato dai compagni, tornava al suo posto di lotta e gloriosamente cadeva sul campo di battaglia durante un attacco di paracadutisti tedeschi, mentre con audacia e generosità accorreva in difesa di un partigiano che stava per essere sopraffatto da tre tedeschi. Luminoso esempio di valore e di solidarietà umana. Bologna, 9 settembre 1943; Casteldebole, 30 ottobre 1944.
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Programma del 80° anniversario della Battaglia e dell’eccidio di Casteldebole | casteldebole2024.jpg | jpg | 202.82 KB | Scarica |
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