Oggi ricordiamo il 79° anniversario dell'eccidio di Emilia Bosi ed Amelia Merighi. Emilia Bosi e Amelia Merighi furono le prime donne vittime della Resistenza ad Anzola. Nei giorni successivi all'armistizio dell’8 settembre in molti comuni della provincia di Bologna vi furono assalti, spontanei o guidati dalla Resistenza agli ammassi granari, questo a causa della grande povertà in cui versava la popolazione. Accadde il 10 settembre 1943 ad Anzola che alcuni soldati tedeschi, di presidio al locale magazzino del grano sulla via Emilia, uccisero Emilia Bosi e Amelia Merighi. Amelia Merighi, da Gaetano ed Elvira Mazzanti; era nata il 27 maggio 1906 a Bologna; era lì residente nel 1943, ed era temporaneamente sfollata ad Anzola Emilia. Amelia era Casalinga. Venne uccisa a colpi di moschetto, assieme a Emilia Bosi, il 10 settembre 1943, alle ore 11, da militari tedeschi intervenuti per impedire lo svuotamento di un magazzino di grano da parte della popolazione locale e dietro incitamento delle forze antifasciste. Emilia Bosi, da Natale e Rita Guazzaloca; nata il 22 luglio 1883 a Crespellano; era coniugata con Augusto Masina. Venne, anche lei, colpita a morte da pallottole di moschetto da parte di militari tedeschi intervenuti per impedire l’azione.
Amelia e Emilia sono ricordate nelle formelle del “Monumento alle donne partigiane bolognesi” nel parco di Villa Spada di Bologna.
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