Migliaia di giovani scelgono ogni estate di partecipare ai campi di Libera, un’esperienza di impegno e di formazione sui terreni e i beni confiscati alle mafie, ora gestite dalle cooperative sociali e dalle associazioni.
Partecipare ad un campo significa realmente “sporcarsi le mani”, partecipando alla restituzione pubblica di un bene che prima era esclusivo e rappresentava un simbolo del potere criminale ed ora torna in mano alla cittadinanza.
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