Un appuntamento importante per ricordare l’Anniversario delle Battaglie di Porta Lame e della Bolognina.
Domenica 7 novembre 2021 dalle ore 11 presso il Giardino “J. Klemen” via Azzo Gardino- Via del Macello avremo una deposizione di fiori al Cippo che ricorda la base della 7° GAP e omaggio a John Klemen a seguire alle ore 11,30 in Piazza 7 novembre 1944 deposizione di corone e onori ai Caduti da parte del reparto militare.
Saranno presenti il parlamentare Mauro Olivi, il Sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Il Comune di Anzola sarà presente il 7 novembre on il GONFALONE e la nostra Polizia Locale presenzierà l’Assessore Carmine Maddaloni. L’accompagnamento musicale sarà a cura del Corpo Bandistico di Anzola dell’Emilia.
Nell’autunno 1944 la liberazione della Pianura Padana sembra imminente. Quando il 13 novembre del 1944 il generale Alexander – comandante in capo delle truppe alleate in Italia – comunica via radio l’intenzione di rinviare l’offensiva alla primavera, diverse formazioni partigiane sono già confluite in città e le basi della Resistenza danno rifugio a un elevato numero di volontari in attesa di agire.
All’alba del 7 novembre centinaia di militi fascisti e soldati tedeschi iniziano un rastrellamento nell’area compresa tra Via del Porto, Via Carlo Alberto (ora Via don Minzoni), Piazza Umberto I (ora Piazza dei Martiri 1943-1945), Via Galliera e Viale Pietramellara.
Due soldati tedeschi, attraversando una passerella posta sul canale Cavaticcio (oggi coperto), si trovano di fronte a due palazzine danneggiate dai bombardamenti e apparentemente deserte, ma in realtà occupate da una settantina di partigiani della 7a Gap. Entrati in uno degli stabili fanno appena in tempo a dare l’allarme prima di essere uccisi. In seguito i nazifascisti accerchiano la zona e attaccano con armi leggere e pesanti, incontrando un inatteso fuoco di sbarramento. Dopo sette ore di combattimento gli assedianti chiamano rinforzi e con essi giunge anche un carro armato. Alle 14.00 i partigiani assediati, contando diverse perdite e anche a causa del crollo di una delle palazzine, si ritirano nell’edificio di fronte che, essendo seminterrato, rende inefficace il tiro dell’artiglieria avversaria. Verso le 17.00 i nazifascisti, costretti a riposizionarsi, attaccano nuovamente con l’ausilio del carro armato che sta risalendo Vicolo del Macello. I partigiani, scesi nei locali della lavanderia, percorrono il canale Cavaticcio sino a Via Roma (oggi Via Marconi) coprendosi la fuga con bombe fumogene. Giunti in Piazza Umberto I e Via Marghera (oggi Via Rosselli), dopo un breve scontro con un presidio nemico, si disperdono. Alle 18.00 parte la controffensiva dei 230 partigiani appostati tra le rovine del vecchio Ospedale Maggiore, allora in Via Riva Reno. La battaglia infuria fino a notte inoltrata soprattutto attorno al piazzale di Porta Lame dove i nazifascisti da assedianti si ritrovano assediati.
Mancano notizie sicure sul bilancio finale dello scontro: fonti della Resistenza parlarono di 80 deceduti nelle file nazifasciste durante la battaglia o a seguito delle ferite riportate, mentre tra i partigiani ci furono 12 morti e 15 feriti. I fascisti ammisero 18 morti, mentre i tedeschi mantennero uno stretto riserbo sulle loro perdite
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